The Barnard Loop

ideazione e scrittura Alessandra Ventrella e Rocco Manfredi
regia Alessandra Ventrella

con Francesco Napoli

régie plateau e scenografia Rocco Manfredi
realizzazione scene Paolo Romanini
sound design Dario Andreoli

supporto logistico Cie Les Karnavires

un ringraziamento speciale a
Émilie Rault, AragoRn Boulanger, Luis Carr, Julien Lemmonier,
Amandine Buixeda, Mathilde Letteron e Emiliano Curà

Prima rappresentazione:
Teatro al Parco / Solares Fondazione delle Arti (Parma, IT)
Festival Tutti Matti Sotto Zero / Les Cites Magiques
15,16,17 e 18 dicembre 2021

Foto: Francesco Cibati (Raw Sight Production)

The Barnard Loop, l’anello di Barnard -nebulosa nella costellazione di Orione di cui non conosciamo esattamente alcunchè- tratta con delicatezza la paura di essere un nessuno che nulla sa con certezza, la sensazione di essere un piccolo punto nell’immensità dell’universo.
Tableaux in movimento e senza parole, le scene dello spettacolo raccontano questa paura attraverso il percorso di un giovane uomo in una notte d’insonnia. Il ritratto intimo delle paure e delle ossessioni di Barnard, personaggio perennemente indeciso, stralunato e maldestro, ma che non perde occasione per rivelarci tutta la sua fragilità.

Lo spettacolo è un omaggio al mistero, all’imprevedibile, al destabilizzante e al surreale.
Una traversata onirica di stati fisici e mentali dove ripetizioni, ubiquità e memoria ci conducono in un’illusione senza fine.

Ed ecco la notte, dove nell’oscurità della solitudine si raccolgono tutte le nostre più grandi paure: la paura del buio, la paura di restare soli, la paura che qualcuno ci faccia del male, la paura di sbagliare, la paura di crescere e la paura di invecchiare…la paura che ci paralizza.
Il letto, dove immaginiamo i mostri quando siamo bambini, dove ci facciamo la pipì addosso e restiamo per tutto il tempo della malattia.
Il sonno, balsamo dell’anima e scimmiottamento della morte.
Ed infine il sogno, il luogo dove i simulacri ci sembrano reali…

“Con sollievo, con umiliazione, con terrore
comprese che era anche lui una parvenza, 
che un altro stava sognandolo.”

Jorge Luis Borges, “Le rovine circolari”

coproduzioni DispensaBarzotti e Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti
con il sostegno di Theatre Laboratory Sfumato (Sofia), Centro di Residenza della Toscana (Armunia-CapoTrave/Kilowatt) // Officine CAOS – Torino // Fondazione Aurelio Petroni San Cipriano Picentino // Théâtre de Cuisine – Friche la Belle de Mai, Marseille – Francia // Le CIAM – Centre International des Arts en Mouvement,  Aix-en-Provence – Francia // Ax-Animation, Ax Les Thermes – Francia // Pôle Jeune Public, Le Revest Les Eaux – Francia // Carrozzerie | n.o.t, Roma // Ville de Billom (63) – Francia // Archaos, Pôle National Cirque, Marseille – Francia // CLAPS – Centro di residenza della Lombardia

Lo spettacolo fa parte di UNTERNEHMEN dans la culture 2021, programma d’accompagnamento per le giovani imprese culturali promosso da Ministère de la culture français, Relais Culture Europe e Institut français d’Allemagne.

Premi di produzione:
Progetto vincitore di “Premio Tendenza Clown 2019”- Brescia
Progetto vincitore del concorso “Odiolestate 2018”, Carrozzerie | n.o.t. – Roma

Foto: Francesco Cibati (Raw Sight Production)

“[…] L’interprete, novello Buster Keaton, esegue con malinconica delicatezza una proteiforme partitura in bilico tra senso e non senso […]”
Michele Pascarella, “Trimestrale Hystrio” 2022