The Barnard Loop

regia Alessandra Ventrella
drammaturgia Alessandra Ventrella, Rocco Manfredi
con Jacopo Maria Bianchini, Rocco Manfredi

régie plateau Rocco Manfredi
sound design Dario Andreoli
scenografia Paolo Romanini, Rocco Manfredi
costumi Dorothée Henon

sostegno logistico Cie Les Karnavires

un ringraziamento speciale a Francesco Napoli

si ringraziano
Émilie Rault, AragoRn Boulanger, Luis Carr, Amandine Buixeda, Julien Lemmonier,
Mathilde Letteron, Giulia Guiducci , Emiliano Curà

Foto: Marco Bergonzi (Raw Sight Production)

Una moka che versa caffè senza esaurirsi mai,
Il vaso di una pianta che prende vita e ci consola
un letto nel quale appaiono continuamente gli oggetti più disparati…

La notte che Barnard si trova ad affrontare è continuamente costellata di accadimenti surreali a cui non riusciamo a dare risposta. Non possiamo essere sicuri che sia un sogno come non potremmo giurare il contrario. Che si tratti di sonno o di veglia, Barnard si trova a fare i conti con la propria realtà interiore cercando un equilibrio apparente nell’incoerenza delle sue emozioni, dei suoi desideri e pensieri.

La magia per raccontare un sogno,
oggetti quotidiani che si animano per dare vita alla nostra immaginazione,
l’humour per navigare nella nostra interiorità.

Il mondo che ci circonda è governato da leggi fisiche che marcano in maniera netta
il confine tra illusione e realtà, ma cosa succederebbe se non fosse più così?
Cosa accadrebbe se la nostra camera e i nostri oggetti dovessero scomparire, muoversi levitare contro la nostra volontà?

The Barnard Loop, l’anello di Barnard -nebulosa nella costellazione di Orione di cui non conosciamo esattamente alcunchè- tratta con delicatezza la paura di essere un nessuno che nulla sa con certezza, la sensazione di essere un piccolo punto nell’immensità dell’universo.

Tableaux in movimento e senza parole, le scene dello spettacolo raccontano questa paura attraverso il percorso di un giovane uomo in una notte d’insonnia. Il ritratto intimo delle paure e delle ossessioni di Barnard, personaggio perennemente indeciso, stralunato e maldestro, ma che non perde occasione per rivelarci tutta la sua fragilità.

Lo spettacolo è un omaggio al mistero, all’imprevedibile, al destabilizzante e al surreale. Una traversata onirica di stati fisici e mentali dove ripetizioni, ubiquità e memoria ci conducono un’illusione senza fine.

“Con sollievo, con umiliazione, con terrore
comprese che era anche lui una parvenza, 
che un altro stava sognandolo.”

Jorge Luis Borges, “Le rovine circolari”

Produzione DispensaBarzotti
Coproduzioni Teatro Necessario Circo – Centro di produzione di circo contemporaneo, Parma
Sostegno alla produzione Muncipalità di Marsiglia – programma “action spectacle vivant”/ Theatre Laboratory Sfumato, Sofia / Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti, Parma / Officine CAOS – Torino / Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt Sansepolcro)
Residenze artistiche Carrozzerie | n.o.t, Roma / Ville de Billom (63) / FAP – Fondazione Aurelio Petroni San Cipriano Picentino / Théâtre de Cuisine – Friche la Belle de Mai, Marseille / Le CIAM – Centre International des Arts en Mouvement, Aix-en-Provence / Ax-Animation, Ax Les Thermes / Pôle Jeune Public, Le Revest Les Eaux / Archaos, Pôle National Cirque, Marseille / Circuito CLAPS, Brescia

Premi e riconoscimenti
Progetto vincitore di “Odiolestate 2018”, Carrozzerie | n.o.t, Roma
Menzione speciale al festival “Tendenza Clown 2019”, Milano
Spettacolo finalista In Box Blu 2024
Selezione “L’Italia dei Visionari 2024” – Kilowatt Festival

Lo spettacolo ha fatto parte di UNTERNEHMEN dans la culture 2021, programma d’accompagnamento per le giovani imprese culturali patrocinato dal Ministero francese della cultura, Reails Culture Europe e Institut français (Germania).

Foto: Francesco Cibati (Raw Sight Production)